La parte iniziale di ogni allenamento è dedicata alla messa in moto graduale delle masse muscolari dei nostri atleti, tenendo presente che gli scopi da raggiungere possono essere di due tipi:
eseguire degli esercizi che comprendano dei giochi di squadra o una parte di questi ed in seconda analisi l’acquisizione di uno o più fondamentali.
Un esempio del primo caso può essere rappresentato dall’esecuzione di uno schema a 5 in una parte del campo con conseguente contropiede dopo un canestro realizzato o dopo un tiro sbagliato. Nel secondo caso si potranno applicare alcuni esercizi a tutto campo che comprendano i fondamentali classici della pallacanestro quali il palleggio, il passaggio, il tiro ecc...
È opportuno prima di introdurre il discorso sul riscaldamento, specificare quello che secondo noi sono le principali fasi che caratterizzano un “piano d’allenamento tipo”.
Riscaldamento: 1a Fase di adattamento - Riscaldamento con palla - Stretching
Fase Condizionante: Esercitazioni in forma didattica ed agonistica
Esercizi Tecnico-Tattici: Studio tecnico-tattico delle tematiche di squadra
Ecco allora che nella fase sopra indicata "riscaldamento con palla" che i nostri esercizi trovano motivazione, infatti pur comprendendo combinazioni di fondamentali individuali, in realtà svolgono per le loro paricolari caratteristiche una funzione di graduale adattamento ai massimali impegni previsti nell’allenamento, cioè sono utilizzati come vera e propria fase di riscaldamento specifico. In questi esercizi infatti è sempre presente la palla e gli atleti pur rimanendo in un continuo e blando movimento riproducono fasi reali di gioco, come tirare, passare e palleggiare, fino ad arrivare a forme più complesse di organizzazione collettiva (aperture di contropiede, coordinazione dei movimenti nell’attacco al pressing, ecc.).
Riteniamo opportuno in questo argomento evidenziare l’importanza che questa fase ricopre nell’ambito del piano dell’allenamento giornaliero.
ESERCIZIO N. 1 Si inizia con tre file a metà campo composte da più giocatori (almeno due per fila); una centrale con palla A e due laterali senza palla. Il movimento iniziale è quello della treccia classico; al tiro va alla fine della treccia sempre l’uomo di centro A ed al rimbalzo la fila C. il primo di B dopo il passaggio corre a toccare la linea di fondo e sempre a velocità sostenuta, lungo la linea laterale del campo corre a toccare la linea di fondo opposta per poi portarsi in coda alla fila C. A dopo il tiro si allarga per ‘apertura e riceve da C, passa la palla alla fila di centro ed esegue lo stesso movimento veloce descritto per A e B. La rotazione dei giocatori è in senso orario quindi B va dietro la fila A, A dietro la fila B e C dietro la fila A. Curare: la precisione dei passaggi, il tiro, il rimbalzo, l’apertura.
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