Concetti generali E’ innegabile che la difesa costituisca il 50% del gioco della pallacanestro ed e' altrettanto innegabile che in difesa ogni giocatore possa essere determinante e che non abbia alcuna importanza che egli possieda doti eccelse: difendere bene, infatti, e' sempre possibile e per raggiungere tale obiettivo molto dipende dalla volontà. Per costruire una buona difesa occorre, prima di tutto, creare il concetto che la difesa è un gioco di squadra. Il singolo e la squadra sono inscindibili e questo comporta un grande dispendio di energie ma poche gratificazioni per il singolo e per questo molto spesso non è bene accetto. La difesa e' per questo il fondamentale della pallacanestro che, piu' degli altri, richiede non solo uno sviluppo tecnico del giocatore, ma soprattutto un forte incentivo motivazionale.
La difesa e':
Disciplina;
Lavoro;
Fatica;
Concentrazione;
Assicurazione;
Una costante nel tempo;
Una costante di rendimento.
La difesa e' l’arma piu' sicura per ottenere il miglior risultato pratico (la vittoria), ma anche il miglioramento dei giocatori e la costruzione della squadra (nel senso di affiatamento tra compagni). Come per l’attacco, infatti, anche per la difesa il concetto di collaborazione e' essenziale ed in difesa si collabora prima di tutto parlando e comunicando tra compagni: ciò permette ai singoli individui di organizzare la propria posizione per impedire all’avversario di effettuare il proprio gioco offensivo o, più specificatamente, nel rompere agli attaccanti un equilibrio offensivo spazio-tempo vantaggioso.
La capacita' di acquisire, mantenere e concretizzare un vantaggio da parte di una squadra in difesa costituisce il cardine per un buon lavoro della stessa:
acquisire un vantaggio significa essere capaci di impedire all’attacco di organizzare spazio e tempo in maniera vantaggiosa, di romperne quindi la fluidità del gioco;
mantenerlo significa non perdere la posizione e/o il tempo vantaggiosamente conquistati, in modo da costringere l’attacco a cercare una nuova azione;
concretizzarlo non è altro che riuscire a recuperare la palla.
L’allenatore/istruttore deve esaltare l’orgoglio del difensore e contemporaneamente fornirgli il maggior numero di informazioni tecniche ( e/o tattiche) per condizionare le scelte dell’attaccante usando le regole (spazio/tempo) del gioco (es: ritardare l’avanzamento del palleggiatore, creando con la pressione sulla palla delle situazioni nelle quali l’attaccante ha "fretta" di liberarsi della palla) La difesa non e' innata ma la si insegna ed è frutto del lavoro fatto in palestra. E' un credo dell’istruttore/allenatore che deve essere capace di trasmetterlo e si basa:
Costruendo una buona mentalità difensiva quindi si ottiene anche: - Un miglioramento delle qualità atletiche; - Lo spirito di squadra; - Miglioramento alla disposizione al lavoro offensivo. Il tutto si traduce sul piano tattico in: - Costringere l’avversario a cattive scelte di tiro (% peggiori ); - Avere più palloni giocabili a disposizione; - Cercare di non subire canestro; - Limitare le azioni dell’attacco (palleggio, passaggio, tiro); - “ Mangiare “ tempo all’attacco degli avversari; - Costringere l’attacco degli avversari a cattive scelte o a fare cose che non gradisce.
La chiave di una buona difesa e' l’AGGRESSIVITA' intesa come:
pressione sulla palla;
forte anticipo = grande lavoro sulla linea di passaggio.
La ricerca di questa aggressività però non deve andare a scapito della tecnica.
Nell’insegnamento della difesa e' necessario che i destinatari conoscano perfettamente tre concetti legati alla parola linea:
linea della palla;
linea di penetrazione;
linea di passaggio.
Per chiarezza: la linea della palla e' quella che congiunge i due lati del campo passando per la palla; la linea di penetrazione e' quella che unisce la palla con il canestro e la linea di passaggio e' quella che mette in diretto collegamento chi passa con chi è destinato a ricevere la palla.
Elementi fondamentali di una buona difesa individuale sono:
posizione fondamentale difensiva
uso corretto degli arti superiori (braccia e mani)
rapidita' e corretto spostamento degli arti inferiori (scivolamenti)
cambio di guardia
tagliafuori
Posizione fondamentale difensiva Costituisce l’atteggiamento difensivo di base che il giocatore deve assumere in tutte le situazioni difensive, sia in quelle statiche che in quelle dinamiche, e attraverso il quale sara' sempre possibile mantenere un'efficacia tecnica di un certo livello. La posizione fondamentale che deve essere assunta consiste in:
Piedi larghi quanto le spalle, più o meno paralleli tra loro, sempre pronti e reattivi ad esprimere la carica della forza delle gambe;
Ginocchia e caviglie piegate;
Busto leggermente inclinato in avanti;
Baricentro basso;
Posizione di equilibrio;
Peso del corpo distribuito sugli avampiedi, pronti a seguire gli spostamenti dell’avversario;
Braccia e mani attive.
L’indicazione che in genere viene data per assumere una giusta posizione in campo e'è quella di "stare tra il canestro e l’avversario".
L’equilibrio e la rapidita' dei piedi sono il presupposto fondamentale per eseguire in modo efficace i movimenti difensivi; una buona difesa non puo' quindi prescindere dalla conoscenza e dall’apprendimento dei fondamentali individuali senza palla (posizione fondamentale, cambio di velocità, cambio di direzione, cambio di senso). La rapidita' dei piedi deve essere accompagnata da una rapidità mentale necessaria per ridurre i tempi di reazione: ne discende che quando si lavora sulla difesa e' necessaria agire sulla prontezza e sulla reattività mentale per reagire tempestivamente agli stimoli offensivi.
Uso delle braccia e delle mani La tecnica difensiva richiede una serie di movimenti combinati delle braccia e delle mani che variano a seconda delle situazioni difensive. Il loro uso va disgiunto dall’uso del corpo. La posizione delle mani permette, infatti, al difensore di rompere all’attaccante l’equilibrio spazio-temporale per un possibile cambio di mano, ne rallenta l’esecuzione dei movimenti, concedendo al difensore stesso un tempo maggiore per raggiungere un nuovo posizionamento.
Scivolamenti Gli scivolamenti sono spostamenti laterali che permettono di mantenere costante la posizione del corpo rispetto all’attaccante. La tecnica di scivolamento viene sostituita dalla corsa nel momento in cui non è possibile mantenere correttamente il rapporto attaccante-difensore-canestro o attaccante-difensore-palla. In questa ipotesi, la tecnica di corsa ricalchera' le caratteristiche di quella in attacco, accentuando la capacita' di reazione e abbassando ulteriormente il baricentro.
La tecnica dello scivolamento difensivo puo' essere cosi' descritta:
il piede (piede di spinta) opposto alla direzione che si desidera prendere sposta il corpo, mentre la punta del piede opposto (piede guida) si orienta verso la direzione intrapresa per effettuare un primo appoggio;
il piede di spinta recupera lo spazio per effettuare una eventuale nuova spinta;
i piedi si muovono radenti al suolo, si avvicinano ma non si incrociano mai;
le ginocchia sono piegate ed il busto e' leggermente inclinato avanti con il petto in fuori (il petto rappresenta il reale ostacolo da opporre all’avversario);
e' necessario ripristinare continuamente la condizione di equilibrio (baricentro e base d'appoggio).
Lo scivolamento puo' essere di due tipi: orizzontale e diagonale.
Cambio di guardia Il cambio di guardia consiste nel compiere un giro dorsale, ruotando sull'avampiede, con conseguente scivolamento laterale indietro (in diagonale) in modo da posizionarsi davanti alla palla. Il difensore deve compiere questo movimento quando un attaccante comincia un’azione in palleggio o effettua un cambio di mano.
Guardia aperta: il difensore non perde mai il contatto visivo con la palla ma con l’attaccante nel momento del taglio verso il canestro;
Guardia chiusa: il corpo ed i piedi sono rivolti verso l’attaccante, che non viene mai perso di vista, la mano è in posizione di anticipo con il palmo rivolto verso la palla ed il pollice orientato verso il basso, il braccio è sulla linea di passaggio, semiflesso e pronto a distendersi.
Tagliafuori E' quel movimento difensivo che si esegue per tenere lontano dal proprio canestro l'avversario che va al rimbalzo. Ci sono due tipi di tagliafuori:
sugli avversari che vanno a rimbalzo partendo da lontano: nel momento in cui parte il tiro, il difensore "arretra" di un passo o due, controllando quale direzione l'avversario prende per avvicinarsi a canestro, individuata la direzione, il difensore con un "giro dorsale o frontale", volta le spalle all'avversario e, assumendo una posizione ben equilibrata e "voluminosa", gli sbarra la strada impedendogli di arrivare a canestro per la via più breve. Eseguito il tagliafuori si preoccuperà di recuperare la palla saltando verso di essa;
sugli uomini che vanno a rimbalzo ma che già si trovano nelle vicinanze del canestro: essendo l'avversario già in posizione molto pericolosa è necessario avvicinarsi subito, nel momento in cui parte il tiro, ed eseguire il tagliafuori togliendo all’avversario la possibilità di avvicinarsi ulteriormente al canestro.
I fondamentali difensivi sopra descritti possono essere applicati in una difesa:
sull'uomo con la palla (ferma, in palleggio, in azione di tiro);
sull'uomo senza palla.
Difesa sull'uomo con la palla Il difensore di un attaccante con la palla deve assumere una posizione tra l’attaccante in possesso di palla ed il canestro, in modo tale da creare un vero e proprio muro difensivo. Il suggerimento che si sente spesso dare ad un difensore è quella di mantenere “un braccio di distanza” dal proprio attaccante. Secondo me questo, però, può essere un suggerimento errato perché la misura di questo spazio è abbastanza ampia da lasciare all’attaccante l’occasione per il tiro a canestro. Pertanto, a mio giudizio, la distanza più giusta da assumere e' il risultato del rapporto tra la velocità dell’attaccante e la reattività del difensore.
Sull’attaccante con palla ferma oltre alla posizione fondamentale difensiva descritta sopra e' importante che la mano piu' vicina alla palla la aggredisca (tracciare la palla) per non dare l’impressione al difensore di essere libero di tirare mentre l’altra deve essere pronta ad intercettare la linea di passaggio.
Sull’attaccante in palleggio è importante, invece, che la mano che si trova dal lato della palla la tracci mentre l’altra deve essere posizionata tra le ginocchia del giocatore che sta palleggiando per impedirgli di effettuare un cambio di mano.
Se il difensore e' chiamato a svolgere il suo compito su un tiratore, egli dovrà provare a creare il massimo disturbo seguendo sempre con la propria mano la palla nelle mani dell’attaccante in atto tiro. È importante non seguire il tiratore in salto, per evitare di incorrere in probabili finte.
Difesa sull'uomo senza palla Gli obiettivi di tale difesa consistono nell’alterare il timing del gioco avversario e nel consentire la ricezione della palla in spazi svantaggiosi per l’attacco. Per fa ciò il difensore dovrà posizionarsi sempre sulla linea di passaggio, dove è possibile vedere sia la palla che l’attaccante di cui è responsabile; il posizionamento deve avvenire prima dell’inizio del gioco d’attacco e deve adeguarsi mentre la palla è in volo e non quando è già nelle mani del giocatore in attacco. Utile ad adeguare la propria posizione difensiva sul campo in relazione alla palla. Divisa la metà campo in due parti il "lato forte" e' il quarto di campo ove è la palla e il "lato debole" e' il quarto di campo senza la palla: su questo ultimo lato, i difensori, marcando avversari lontano da canestro e lontani dalla palla, flottano verso il centro area per assumere, in caso di necessità, una posizione difensiva che permetta un valido aiuto ai compagni che difendono sul lato forte. Qualora l'attaccante, nel tagliare a canestro, vada verso la palla cercando di passare davanti al difensore, questi deve anticiparlo per impedirgli di ricevere, costringendolo a continuare il movimento di taglio passando dietro. Il difensore cerca d’assumere sempre una posizione che gli permetta di vedere avversario e palla, e quando ciò non è possibile. in quanto l'avversario viene a trovarsi in "linea con la palla", egli ha due possibilita':
"aprirsi alla palla" mantenendo con le mani dietro la schiena il contatto con l'avversario per seguirne il movimento pur non vedendolo.
"rimanere in guardia chiusa" mantenendo lo sguardo sul diretto avversario e voltando le spalle alla palla.
In entrambi i casi il difensore continua a seguire il movimento di taglio e, appena gli e' possibile, ritorna ad assumere una posizione che gli permetta di vedere avversario e palla. I fondamentali difensivi di cui abbiamo parlato devono essere sviluppati a livello individuale ma perché la difesa sia efficace e' necessario esaltarne il carattere collaborativo che le è proprio: la corretta posizione difensiva permette a tutta la squadra di comportarsi come un unico giocatore, il corretto posizionamento di tutti i difensori consentirà al giocatore piu' vicino alla linea di penetrazione di fermare l’entrata a canestro dell’attaccante nel momento in cui un difensore viene battuto.
In conclusione, e' possibile riassumere quanto sopra descritto con il seguente diagramma:
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