di Jan Zavrtanik (traduzione a cura di coach Thomas Miani)
I contenuti e gli argomenti trattati pre-sentano esclusivamente il mio personale punto di vista basato su esperienze passate. Punto di vista che negli anni è cambiato più volte e che in futuro sicuramente cambierà ulteriormente. L'obiettivo di questa lezione è di farvi riflettere su alcuni dettagli del gioco e su alcuni stereotipi - provando a modificare la prospettiva da cui osserviamo le cose - illustrandovi il percorso che fanno i ragazzi a Nova Gorica, partendo dalla categoria U11 per arrivare alla fine della categoria U15. Per capire meglio alcuni aspetti risulta essenziale rendersi conto della realtà slovena e di Nova Gorica in particolare.
SLOVENIA: 2 milioni di abitanti, 8.000 atleti tesserati che disputano i campionati “dispari” dall'under 9 all'under 19, 450 allenatori tesserati.
NOVA GORICA: 14.000 abitanti (30.000 con i comuni limitrofi) e ben 350 atleti tesserati, nonostante un passato recente difficile causato della promozione in serie A della prima squadra nel 2008/09, concretizzatasi in un debito insanabile poi sfociato nel consueto fallimento. Va inoltre ricordato che vi è una spiccata, anche se leale, concorrenza da parte di calcio (serie A), pallavolo, pallamano, atletica, sci, etc.
Dopo il fallimento del 2008/09 è nata una nuova società che si è concentrata sullo sviluppo e la crescita di un centi-naio di atleti con lo scopo principale di incrementare il settore giovanile pur prevedendo anche una squadra senior. La Società è cresciuta arrivando agli at-tuali 350 giocatori, suddivisi in Miniba-sket (4 centri per un totale di 160 ra-gazzi), 2 formazioni under 11, 2 under 13, 2 under 15, 2 under 17, under 19 e prima squadra per complessive 1.000 persone coinvolte, inclusi genitori e famiglie grazie all'atmosfera "familiare" che si è creata attorno alla società.
Obiettivi del percorso Come in ogni Società gli obiettivi pos-sono essere molteplici. Ad esempio, vincere la singola partita o il campiona-to di competenza. Il nostro focus principale è FORMARE GIOCATORI AUTONOMI che sappiano come risolvere le situazioni che si creano in campo, che siano pronti fisicamente e mentalmente per farlo e che, in futuro, possano giocare in una prima squadra. Le eventuali vittorie saranno sempre una conseguenza del lavoro svolto e non l'obiettivo! Durante gli anni dal minibasket all'under 19, ci preoccupiamo quindi di sviluppare tutti gli aspetti del gioco: tecnica, tattica, preparazione fisica e mentale!
Talento e carichi di lavoro Il talento è sicuramente una componente indispensabile quando si fa riferimento a giocatori che vogliono arrivare ai livelli più alti. Ma il talento rimane solo il primo step di una lunga strada se non prevede un carico di lavoro adeguato. Per stabilire quali siano le tappe più idonee è quindi necessario porsi alcune DOMANDE CHIAVE (COME? COSA / QUANTO? CHI?):
COME? Quesito che si concretizza nel definire quali sono le componenti di un buon allenamento/esercizio?
È divertente?
Sviluppa la capacità di lettura delle situazioni?
È abbastanza complicato?
C'è una componente di condizionamento fisico?
È competitivo?
È graduale?
Ha senso ed è in linea con l'obiettivo?
È funzionale?
È proprio in questa fase che cerchiamo di eliminare o ridurre al minimo alcuni stereotipi inutili o non allenanti nelle esercitazioni (es. treccia, suicidio, etc.) o nelle informazioni che passiamo ai giocatori (es. "tira bene"). Riepilogando vogliamo che i nostri allenamenti siano sempre ORGANIZZATI, INTENSI e con OBIETTIVI PRECISI.
COSA/QUANTO? Domanda che ci serve per predisporre i carichi di lavoro settimanali:
1° anno - under 11 - 2*1,5h (pre-selezione);
2° anno - under 12 - 3*1,5h;
3° anno - under 13 - 4*1,5h (1*45' con il preparatore – allenamento allungato a 2h);
4° anno - under 14 - 4*1,5h (2*45' con il preparatore – allenamento allungato a 2h);
5° anno - under 15 - 5*1,5h (2*45' con il preparatore – allenamento allungato a 2h).
Alla durata associamo inoltre la pro-grammazione dei contenuti dei singoli allenamenti:
50% fondamentali individuali; nei primi tre anni cerchiamo di fornire ai ragazzi la più ampia base di "fondamentali" possibile, per poi affi-nare il tutto nel 4° e 5° anno, momento fino al quale evitiamo qua-lunque forma di specializzazione precoce;
50% situazioni specifiche scelte, nelle quali i ragazzi cercano di utilizzare i fondamentali acquisiti nella prima parte dell'allenamento e di sviluppare le letture corrette per la gestione dei vantaggi di spazio e tempo; riteniamo inoltre indispensabile l'introduzione del contatto fisico fin dal primo anno.
Ordine di precedenza e tipologie di allenamento sui fondamentali:
CONCLUSIONI A CANESTRO
TECNICA: con un appoggio dx/sx, con due appoggi dx/sx, uso del piede perno, tiro (PRO SHOT, tecni-ca di tiro "FOREST": Finger, Off hand, Rhythm, Eye, Sweep and Sway, Turn)
2c2+C → transizione 2c2
Palla a X1. Quando la difesa è pronta passaggio a 1 che ribalta la palla al C.
Si gioca 2c2 con le regole del "dai e vai".
Sul cambio di possesso si va in transi-zione 2c2. Focus: comunicazione tra X1 e X2!
Questo sito utilizza i cookies. Utilizzando il nostro sito web l'utente dichiara di accettare e acconsentire all' utilizzo dei cookies in conformità con i termini di uso dei cookies espressi in questo documento.