di Antimo Martino (Pubblicato su BASKETBALL - Lo trovi qui)
Negli ultimi anni è facile riscontrare come l'utilizzo del pick and roll all'interno delle soluzioni offensive di ciascuna squadra sia notevolmente aumentato. Personalmente però, preferisco non addentrarmi in questo argomento, oggetto di discussioni e di analisi contrastanti tra loro, semplicemente perché non ritengo l'uso del pick and roll una "via" semplice per costruire qualitativamente un buon tiro e ad alta percentuale di realizzazione. Proprio per questo motivo, la decisione su quali collaborazioni offensive vogliamo improntare il nostro attacco, non nascerà dall'idea d’inserire e allenare situazioni più "facili" al cospetto di altre più "difficili", bensì di utilizzare quelle più congeniali alla nostra idea di pallacanestro e soprattutto alle caratteristiche dei nostri giocatori. Quindi sono convinto che alla pari delle altre collaborazioni offensive (situazioni di uscite dai blocchi, palla in post basso, etc.) a fare la differenza sono l'organizzazione complessiva e la cura dei dettagli a determinare la capacità di prendere un vantaggio, mantenerlo, concretizzarlo. Dunque, la convinzione che indipendentemente dal sistema di gioco sono la cura dei particolari, la precisione dei movimenti, la capacità di collaborare a livello di squadra a determinare una buona collaborazione offensiva.
PICK AND ROLL CENTRALE VS FLAT
Partendo quindi dai presupposti evidenziati precedentemente e avendo ben chiaro che nelle situazioni di pick and roll a collaborare sono tutti e 5 i giocatori e non come erroneamente pensano in molti esclusivamente 2, andiamo ad analizzare nel dettaglio i vari aspetti di questa collaborazione offensiva (diagr. 1).
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