Nei campionati professionistici una rilevanza fondamentale nella preparazione delle partite è data dallo scouting.
Gli assistenti allenatori e i video Analisti forniscono informazioni sempre più dettagliate al capo allenatore, così da poter affrontare gli avversari nel migliore dei modi.
Sono un fautore dell’allenamento, ovvero della pratica in palestra delle situazioni che devono riproporsi in gara. Quando parlo di allenamento, intendo la parte in cui, agonisticamente o meno, si ripetono gesti a velocità di partita al fine di automatizzare dei comportamenti o dei gesti e successivamente deautomatizzare tali comportamenti per “giocarli” senza bisogno di ricordarsi di doverlo fare.
Talvolta ad alto livello non c’è la possibilità di avere il tempo necessario per lavorare in modo agonistico sul campo. Le squadre impegnate nelle coppe devono fare i conti con i viaggi e i carichi di lavoro corretti per fare in modo che i giocatori non patiscano infortuni da troppo lavoro.
In tali condizioni la melodica d’allenamento cambia e cresce la necessità di usare strumenti alternativi a ragazzi che comunque hanno un talento, una maturità e una consapevolezza molto diversi rispetto ad un atleta in formazione.
A questo punto, l’uso di analisi video, report statistici e allenamenti “contro Zero”, risultano importanti proprio nell’ottica di gestire la performance nel modo ottimale.
Questo non toglie che il processo formativo: Automatizzare, Deautomatizzare rimanga ove possibile quello che garantisce una solidità ai gesti e alla conoscenza delle situazioni di gioco.
Fatta questa premessa, veniamo al punto focale dell’articolo. La pallacane-stro moderna, pur essendo uno sport di situazione, quindi con decine di variabili che rendono la singola azione pressoché unica, vive di comportamenti individuali e globali ripetuti.
Concentrandoci sulle situazioni di carattere globale, mi piace che nelle mie squadre i giocatori siano in grado di scegliere comportamenti differenti coerentemente a quello che succede sul campo.
Se questo è un concetto valido sia per comportamenti legati alla posizione e alle iniziative dei propri compagni, quindi legati all’attacco, a maggior ragione un’idea di questo tipo si può collegare a quelle che sono le scelte difensive dei propri avversari.
Credo sia ragionevole individuare due livelli di analisi rispetto a questo. Il primo riguarda la specificità dell’allenare. Mi riferisco all’abitudine creata in palestra tramite esercizi e gioco affinché presentandosi sul campo una certa situazione, i giocatori adottino un certo comportamento e globalmente si propongano determinati spazi e fondamentali individuali e forme di collaborazioni conseguenti, col fine ultimo di generare vantaggi.
Il secondo livello di analisi che riguarda contesti di buon livello, consiste nella valutazione dello scouting che permette preventivamente di ipotizzare il comportamento della squadra avversaria e di conseguenza adattare una tattica che tenda a “neutralizzare” o almeno limitare l’efficienza delle scelte difensive.
Il mio modo di pensare mi porta ad implementare il primo livello di analisi in sede di costruzione di sistema e ad allenarlo all’inizio di una stagione di una squadra (senior).
Pensando alle caratteristiche dei miei giocatori, cerco assieme ad il mio staff di analizzare quali siano le scelte migliori a fronte delle difese che possono presentarsi contro di noi e da lì, in modo capillare cerchiamo di rendere efficaci le peculiarità dei nostri ragazzi.
Quando allenavo ragazzi giovani, dove la componente dell’insegnamento risulta preponderante, l’approccio allo stesso problema era molto diverso, giacché il miglioramento dei fondamentali individuali all’interno di un contesto di comprensione di gioco (lettura), passava inevitabilmente per una tolleranza dell’errore di tipo differente. Chiarisco ulteriormente: se a livello senior ho un giocatore che dopo un blocco non è pericoloso fuori dall’arco dei tre punti, cerco di fare in modo che quel giocatore non si trovi in quel posto. Se sto lavorando nella medesima situazione su un ragazzo giovane che “ancora” non è capace di gestire i fondamentali in quel posto, ma penso che possa impararlo, glielo lascerò fare, proponendo soluzioni possibili. In un caso la ricerca dell’efficienza è esasperata, nel secondo caso, la priorità va all’insegnamento, fermo restando che una certa pretesa rispetto all’efficacia delle cose fatte deve rimanere. Passiamo adesso ad esemplificare alcune situazioni che ci permettano di chiarire il tema dell’articolo. Non sarò esaustivo né ho la pretesa di presentare “verità assolute”, ma di proporre alcuni dei punti in cui ci soffermiamo maggiormente quando parliamo di Attacco.
Il Pick and Roll laterale: Differenze tra transizione e difesa schierata
IL BLOCCO ARRIVA DALL’ALTO
Diagr. 1 - Giocatore che arriva in corsa e che propone un blocco in situazione di Drag con angolo vuoto.
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