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MARE DI ROMA TROPHY - inpink U15F International Tournament 27-30 marzo
TORNA IL CLINIC ALLENATORI!
Ecco la prima di tante sorprese che avevamo promesso per questa edizione speciale del Trophy: gradito ritorno infatti un classico del Mare di Roma, il CLINIC di aggiornamento aperto a
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Le esercitazioni dovranno progressivamente interessare situazioni di gioco. Nel diagramma, ad esempio, si sviluppa un 3 c 2 rapido in metà campo. Il giocatore con palla, partendo da sotto il canestro, dopo averla passata lateralmente, va a ricevere in punta un passaggio dall’ala che ha ricevuto a sua volta dall’angolo. A questo punto i due giocatori che partono negli angoli di fondo campo difendono contro i tre giocatori collocati sul perimetro. L’attacco dovrà muoversi utilizzando passaggi efficaci, ricercando il compagno libero da marcature. La rotazione potrà essere in senso orario o antiorario.
PREMESSA Qualche anno fa, sfogliando una dispensa di un Clinic tenuto da un grande allenatore come Giovanni Papini, rimasi affascinato da una frase che lui riportava “un buon tiro lo può fare qualsiasi giocatore, un buon passaggio lo fa solo il giocatore che conosce il gioco”. Coach Papini esaltava il concetto che “il passaggio rappresenta una comunicazione, una relazione all’interno di una squadra, intesa come gruppo comprendente giocatori e staff tecnico” (cit. Papini). Da qui l’idea di lavorare prevalentemente su questo fondamentale e nella costruzione di qualsiasi gioco d’attacco esaltare il concetto di eseguirlo efficacemente come parte determinate della soluzione di squadra. Questo gioco contro zona è essenzialmente un gioco di passaggi e di movimento senza palla, inteso come tagli verso palla (lato forte) e lontano dalla palla (lato debole).
DISPOSIZIONE INIZIALE: 2 e 3 si possono anche scambiare di posto, l’importante è che in lunetta parta un tiratore. Il nostro numero 4 con i piedi sulla linea dei tre punti minacciando sempre un tiro, 5 appena sotto la linea del tiro libero tra la prima e la seconda linea di difesa
Giocatore 1 con palla in posizione di ala, giocatore X1 difende, coach C in posizione centrale.
1 passa la palla a C e riceve immediatamente il passaggio di ritorno; Appena 1 esegue il passaggio a C, X1 tocca la linea dell’area, recupera su 1 e difende.
Paolo Salvaggi - Preparazione specifica nel settore giovanile: Metodologia d'allenamento dei principali meccanismi metabolici
Accesso: Associato
Autore: Salvaggi Paolo
Data inserimento:
25/02/2010
Sottocategoria: Basket - Preparazione fisica
Parole chiavi: settore giovanile, meccanismi metabolici, preparazione fisica
Visualizzazioni: 24 Voto: Non disponibile
Marco Sodini - Il gioco di transizione
Costruzione della transizione offensiva.
Accesso: Premium
Autore: Sodini Marco
Data inserimento:
18/05/2020
Sottocategoria: Basket - Contropiede
Parole chiavi: contropiede, transizione, collaborazioni offensive
Visualizzazioni: 125 Voto: 4.05.0
Massimiliano Oldoini - Lavoro in un attacco di spaziature da situazioni di 1c1 fuori dai giochi e dentro i giochi valido sia nelo settore giovanile che per prime squadre
Edizione Basket Coach .Net - Noi istruttori, davanti al piano di allenamento da preparare, dobbiamo fare delle continue scelte. Il tempo a disposizione in palestra è limitato, vogliamo fare tante cose e rendere l’allenamento il più produttivo possibile.
L’allenamento basato su esercizi-gioco è meno bello da vedere perché ci sono molti più errori di scelta e di esecuzione sotto pressione, ma sarebbero proprio questi errori (e il feedback che se ne otterrà direttamente dall’esperienza e indirettamente dal coach) a consentire ai giocatori di migliorarsi e a permettere il “transfer” tra l’allenamento e la gara.
Ogni esercizio-gioco presentato, proprio per sua natura, si presta ad una notevole adattabilità alle esigenze del momento; sono sufficienti piccole variazioni alle regole. Sono sicuro che ogni istruttore interessato saprà fare molto meglio di quanto ho fatto io nell’inventare le proprie regole ed i propri esercizi-gioco, al fine di soddisfare le proprie esigenze didattiche.
I dieci fondamentali ovvero le “10 tavole” di Coach Blasone per dare il meglio su un campo di basket, siano essi giocatori che allenatori. E non solo insegnamenti sul campo ma anche fuori. Infatti il primo mattone su cui Blasone basa il suo credo è l’Educazione in palestra, il comportamento da tenere su un campo di basket: ciò che un allenatore/istruttore deve fare per far crescere un gruppo. Ma anche quali regole devono seguire gli atleti per poter migliorare e per poter dare il meglio di se stessi. Questo è il primo fondamentale che permette poi di costruire in maniera solida situazioni tecnico-tattiche insieme ai ragazzi e a farli crescere per renderli autonomi sul campo. Coach Blasone con la sua esperienza non tocca solo argomenti tecnici come i fondamentali classici, palleggio, passaggio, tiro, difesa, ball-handling, ma tratta anche la visione periferica e una parte importantissima riguardante la preparazione fisica. Dà la sua definizione di velocità, resistenza e potenza riguardante uno sport come il basket e come, secondo la sua esperienza, deve essere allenata: essenzialmente con l’utilizzo della palla, che fa aumentare l’impegno e fa dimenticare la fatica ai ragazzi. Dalle prime pagine Coach Blasone illustra la sua filosofia di allenamento che mira a far eseguire un gran numero di numero di palleggi, passaggi e tiri a canestro ad ogni giocatore per aumentare la confidenza del giocatore stesso con la palla, il canestro e il “traffico” in mezzo al campo. La sua infinita esperienza sui campi di tutti i continenti gli ha dato la possibilità di conoscere stili di vita diversi, atleti con caratteristiche completamente diverse tra loro che sono sati da stimolo per il suo lavoro che pian piano ha arricchito con esercitazioni create da lui proprio per risolvere le diverse situazioni che ha affrontato. Sempre però tenendo presente il suo credo: far lavorare i ragazzi con il maggioro numero di palloni e il maggior numero di ripetizioni. Questa è una mini-enciclopedia di esercitazioni che abbraccia tutti gli aspetti che riguardano la costruzione di un giocatore e che Coach Blasone ci ha onorato di voler pubblicare con noi, un piccolo book per dare, a tutti coloro che stanno sul campo tutti i giorni, le basi per cominciare e sviluppare un lavoro di strutturazione del giocatore come singolo e come parte della squadra nel suo insieme. Non smetteremo mai di ringraziare Mario Blasone per averci dato la possibilità di lavorare per lui e di far conoscere a tutti gli allenatori il suo grande lavoro e di averci fatto capire una volta di più che l’allenatore/istruttore è una missione e non una moda.
Per me scrivere la prefazione di questo nuovo libro di Bruno, è un onore, oltre che sempre un piacere, in virtù dei numerosi ricordi che mi legano a lui fin dai tempi di Asti, dove mi portò avendomi visto giocare alla Crocetta di Torino con l’allora mia squadra di Novara, la Wild.
In seguito, ci ritrovammo, ancora a Torino, lui responsabile del Settore Giovanile dell’Auxilium Kappa ed io allenatore del gruppo Juniores (oltre che vice allenatore del grande Dido Guerrieri). Tra il 1995 ed il 1997 centrammo insieme tre Finali Nazionali e fu proprio in quel triennio che mi resi veramente conto di quanto lui amasse “studiare” questo nostro bellissimo sport, e di quanti viaggi “conoscitivi” intraprese per seguire Clinics Camps, ed Università, soprattutto negli Stati Uniti. Ricordo ancora che fu uno dei primi, se non il primo stesso, ad introdurre il sistema di Camp estivo sul modello americano. Un vero maestro, per me, che ancora oggi conservo il suo “primo quaderno degli appunti”, da dove presi, ed appresi, spunti e suggerimenti molto preziosi e mi auguro che anche questo testo possa esserlo altrettanto e apprezzato, e foriero di consigli, oltre che guida alle nuove generazioni di allenatori. Credo che Bruno incarni nel modo più autentico il “modello positivo” di tecnico sportivo che, soprattutto nel settore giovanile, assume il ruolo dell’Educatore, in grado di mostrare la sua professionalità non solo grazie a conoscenze, abilità e competenze specifiche, quanto per le capacità di trasmetterle ai propri allievi e di forgiarli per sempre!
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